venerdì 28 aprile
Il Signore degli Anelli
Film d’animazione
con Christopher Guard, William Squire, Michael Scholes, John Hurt, Simon Chandler.
Regia: Ralph Bakshi
Anno: 1978
Proiezioni del film:
venerdì 28 aprile – ore 21:00
TRAMA
Nella Terra di Mezzo, Sauron l’Oscuro Signore, sta radunando i suoi eserciti per il dominio su di essa; l’unico modo per sconfiggerlo definitivamente è gettare l’Unico Anello, in cui egli ha imbrigliato tutta la sua forza, nella voragine del Monte Fato dove fu anticamente forgiato.
A tentare d’impedire la realizzazione dei piani dell’Oscuro Signore saranno i membri della Compagnia dell’Anello – gli uomini Aragorn e Boromir, l’elfo Legolas, il nano Gimli, lo stregone Gandalf e Merry, Pipino, Sam e Frodo, quattro hobbit – che ha il compito di accompagnare Frodo Baggins, a Mordor per distruggere l’Anello che egli ha ereditato da Bilbo, suo parente che trovò l’Anello anni prima.
Il pericoloso viaggio della Compagnia così formata può ora avere inizio ma saranno molti gli ostacoli che i nove dovranno affrontare. Durante il cammino perderanno Gandalf, Boromir morirà, Merry e Pipino saranno rapiti dagli orchi e Aragorn, Legolas e Gimli andranno in loro soccorso mentre Frodo e Sam, all’insaputa degli altri andranno da soli verso Mordor.
Il signore degli anelli appare a quarantacinque anni di distanza dalla sua creazione più giovane e avvincente che mai, oltre a sottolineare il ruolo svolto all’interno dell’immaginario fantasy del cinema contemporaneo. Basterebbe vedere in parallelo come Jackson ha ripreso direttamente alcune delle soluzioni visive, perfino alcuni tagli di montaggio o costruzioni del quadro, dal film di Bakshi per rendersi conto di quanto sia necessario riscoprire questa piccola gemma scomparsa troppo in fretta proprio per la sua natura monca, che come tutti i film infiniti – non finiti – rappresenta anche uno dei motivi di fascino più forti e persistenti. La sequenza della locanda di Brea, l’eliminazione del personaggio di Tom Bombadil, perfino alcune inesattezze (si veda tutta la parte relativa al Fosso di Helm, con il ruolo assegnato a Éomer nella battaglia, ad esempio) dimostrano come Jackson si sia rapportato all’opera di Bakshi con un rispetto quasi religioso, e la volontà di non smentirne alcune delle intuizioni.
quinlan.it
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